Cos’è la marcia?

Da sempre l’essere umano usa le sue gambe per spostarsi in due modi: con la corsa che è una successione di balzi, e con il cammino che è una successione di passi.

La corsa: successione di balzi [1]
Il cammino: successione di passi [2]

La marcia è l’evoluzione atletica del cammino ed è una delle discipline storiche dell’atletica leggera, in quanto è in programma già da Londra 1908, quarta edizione Giochi Olimpici estivi.

La marcia è soggetta, come tutte le altre discipline, ad uno specifico regolamento che attualmente è descritto dalla regola 230 del Regolamento Tecnico Internazionale della IAAF. Infatti gli atleti della marcia durante le gare sono sottoposti al controllo visivo dei giudici ed ai loro eventuali provvedimenti.

Le gare di marcia si svolgono prevalentemente su circuiti stradali, ma sono ugualmente previste sia su pista outdoor che su pista indoor. Le distanze ufficiali del regolamento internazionale sono:

  • gare indoor: 3000mt, 5000mt
  • gare outdoor: 5000mt, 10km, 10.000mt, 20km, 20.000mt, 50km, 50.000mt

Le distanze in metri indicano gare su pista, quelle in chilometri indicano gare su strada. Attualmente nelle competizioni maggiori (Mondiali , Europei ed Olimpiadi) le gare previste, sia maschili che femminili, sono i 20Km ed i 50Km.

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NON FACCIAMO CONFUSIONE…

Spesso le persone confondono la marcia con la maratona ma commettono un errore macroscopico; infatti la maratona è una gara di corsa su strada di 42,195 km, mentre la marcia non ha nulla a che vedere con la corsa perché è una disciplina a se stante con una sua tecnica.

Stefano Baldini: medaglia d’oro nella maratona alle Olimpiadi di Atene 2004 [3]
Ivano Brugnetti: medaglia d’oro nella 50Km di marcia alle Olimpiadi di Atene 2004 [4]

Ad esempio alle Olimpiadi di Atene 2004 l’Italia conquistò due differenti ori in altrettante differenti discipline: infatti il maratoneta e quindi corridore Stefano Baldini vinse la maratona, mentre il marciatore Ivano Brugnetti vinse la marcia nella distanza dei 50Km. 

Note:
1 – foto di Usain Bolt da una ricerca in internet 
2 – foto da archivio personale di Stefano La Sorda
3 e 4 – foto Colombo/FIDAL